Competenze Sì / Competenze No
Innanzitutto, proviamo a definire i due concetti.
Conoscenze: il risultato dell’assimilazione di informazioni (ad esempio, principi, teorie, fatti, contenuti relativi ad un ambito disciplinare) attraverso l’apprendimento. Ciò che uno studente sa.
Competenze: la capacità di saper ritrovare le proprie conoscenze e di saperle usare in un determinato contesto, anche nuovo, unite ad abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di studio e di lavoro. Insomma: “non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa”. (G. Wiggins)
A livello internazionale, sono in molti gli studiosi che pensano che per avere un apprendimento più dinamico, adeguato ai nostri tempi, occorra orientare l’azione didattica verso le competenze.
Questo, però, non significa “abbassare il livello dell’asticella”, come sostiene qualcuno non ben competente... o forse per giustificare il “non cambiamento”! Anzi, per promuovere competenze si deve arricchire il concetto di “conoscenza”, non più intesa come un insieme di informazioni inerti, ma come conoscenze essenziali, strutture e nuclei fondanti delle discipline.
E in Italia?
Anche il legislatore italiano ha accolto da tempo le sollecitazioni europee a orientare i curricoli verso le competenze.
Oggi la didattica per competenze rappresenta la risposta più adatta a un nuovo bisogno di formazione di persone che saranno chiamate sempre più a selezionare e organizzare le conoscenze necessarie a risolvere problemi di vita personale e lavorativa.
Trattandosi poi di dover integrare mondi e culture diverse, è indispensabile una riflessione continua, condivisa, per poter costruire modelli rispondenti alle esigenze formative dei vari utenti in una società sempre più complessa. Solo usando le conoscenze in situazione, per uno scopo concreto, creando contesti di mondo reale, esse si potranno trasformare in competenze!
Si tratta di apprendere diventando “competenti”.