Bullismo e cyber bullismo: analisi del fenomeno e azioni di prevenzione
Cos’è il bullismo?
Secondo una definizione del noto studioso Dan Olweus, il bullismo è un qualsiasi comportamento aggressivo indesiderato, messo in atto da un individuo o un gruppo di individui, caratterizzato da uno squilibrio di potere reale o percepito, che si ripete più volte nel tempo o ha un’elevata probabilità di essere ripetuto.
Il bullismo presuppone intenzionalità, persistenza nel tempo e una relazione asimmetrica, cioè uno squilibrio di potere tra il bullo e la vittima. Non si tratta di un’aggressività reattiva, cioè una reazione di difesa o ritorsione focalizzata sul passato, bensì di un’aggressività proattiva, non provocata, né impulsiva, ma premeditata a freddo, focalizzata sul futuro. Una pericolosa evoluzione del bullismo oggi è il cyber bullying.
Esso consiste nell’uso di internet o di cellulari per commettere prepotenze ai danni di qualcuno; è un’aggressione messa in atto in un contesto elettronico, utilizzando ad esempio cellulari, e-mail, i vari social, per danneggiare e isolare la vittima. Ciò che differenzia il cyber bullismo dal bullismo è l’anonimato, che aumenta il senso di minaccia per la cyber vittima, che non sa se il cyber bullismo è perpetrato solo da un pari o da un gruppo di coetanei.
Cosa può fare la famiglia? Cosa può fare la scuola? Cosa possono fare i compagni? Per comprendere a fondo il fenomeno è essenziale identificare il profilo dei soggetti che ne sono coinvolti, conoscerne le caratteristiche, per poter percorrere, come educatori, la via più efficace: la prevenzione. Gli interventi di prevenzione dovrebbero consistere in percorsi educativi rivolti ai minori, così come alle famiglie e agli insegnanti, poiché solo attraverso la formazione, ed un approccio preventivo, saremo in grado di creare una nuova cittadinanza digitale.