Riforma del sostegno: cosa cambierà?
Il Decreto legislativo n. 59, che entrerà in vigore il 31/05/2017, attuerà il riordino, l'adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli dei docenti di sostegno.
Ma come si diventerà insegnante di sostegno dal 2019?
Il governo prospetta una soluzione diversificata per la scuola primaria e secondaria, con cambiamenti soprattutto nel secondo caso.
Alla primaria, per diventare insegnanti di sostegno specializzati sarà necessario possedere una laurea in Scienze della formazione primaria e ulteriori 60 crediti formativi sulle didattiche inclusive e ai fini dei 60 crediti potranno essere riconosciuti altri crediti universitari conseguiti, tirocini e tesi attinenti il sostegno.
Alle superiori, invece, i docenti accederanno al corso di specializzazione di sostegno solo dopo aver conseguito 60 crediti formativi universitari sulle didattiche inclusive (mentre oggi ne sono previsti molti di meno sull’inclusione).
L’ articolo 2 precisa che il sistema di formazione iniziale e accesso al ruolo è articolato in:
- un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale
- un successivo percorso triennale di Formazione Iniziale, Tirocinio (FIT) e inserimento nella funzione docente, differente fra posti comuni e posti di sostegno, destinato ai soggetti vincitori del concorso;
- una procedura di accesso ai ruoli a tempo indeterminato, previo superamento delle valutazioni intermedie e finali dell’intero percorso formativo.
Il percorso FIT si articolerà in:
- un primo anno finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione per l’insegnamento nella scuola secondaria o in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l’inclusione scolastica;
- un secondo anno di formazione, tirocinio e primo inserimento nella funzione docente,
- un terzo anno di formazione, tirocinio, e inserimento nella funzione docente.
Articolo di E. Bianchi/V. Rossi/B. Urdanch