Protocolli osservativi per l’identificazione precoce dei casi sospetti di DSA
“E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.”
Il legislatore attribuisce alla Scuola il compito di attivarsi per portare tutti i suoi alunni/studenti al successo formativo, con una particolare attenzione alle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. In particolare, per i soggetti con disturbo specifico di apprendimento, la normativa chiede alla Scuola non solo di rispettare una diagnosi di DSA, predisponendo e realizzando un apposito percorso didattico personalizzato per lo studente, ma anche di svolgere un ruolo attivo nella “identificazione precoce” di casi sospetti. Spetta agli Uffici Scolastici Regionali (USR) e alle Regioni elaborare, condividere e firmare, protocolli di intesa per regolamentare modalità e tempi delle rilevazioni per individuare casi sospetti o a rischio di DSA sin dai primi anni del percorso scolastico.
Alcune regioni si sono già attivate, come il PIEMONTE, il VENETO, la TOSCANA , la CAMPANIA, … altre non ancora, ma lo faranno a breve!