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Perché è così difficile imparare le lingue straniere? di Miriam Bertocchi


Insegnanti, genitori e alunni stessi sembrano essere tutti d’accordo nell’affermare che l’apprendimento delle lingue straniere risulta il più delle volte troppo difficoltoso per i ragazzi con DSA. A fronte di un costante impegno, di una curiosità e un interesse notevoli, di una pur buona motivazione i risultati nell’acquisizione linguistica si rivelano spesso al di sotto delle aspettative, quando non sono totalmente negativi.

Ma quali sono i motivi che causano questo sconfortante insuccesso?

In primo luogo è necessario non generalizzare e fare una chiara distinzione tra le lingue straniere che i diversi gradi e indirizzi di scuola offrono. L’inglese è certamente la lingua con la quale tutti gli studenti, grandi e piccoli, devono confrontarsi. La sua peculiare caratteristica, ovvero l’essere una lingua opaca e non trasparente, la rende piuttosto ostica ai ragazzi con DSA. La sua ortografia, infatti, non è regolare e in molti casi non prevede la corrispondenza tra suono e segno grafico, o più precisamente tra fonema e grafema. Basti pensare che alle 26 lettere dell’alfabeto inglese corrispondono ben 45 suoni e questi suoni, a loro volta, possono essere scritti in 200 modi diversi! Lingue più trasparenti, come lo spagnolo, il tedesco e massimamente l’italiano, hanno un’ortografia più superficiale, per cui forma orale e forma scritta spesso corrispondono. Se l’alunno con DSA ha un disturbo specifico nella decodifica del codice scritto, ovvero fatica a leggere correttamente e fluentemente le parole che costituiscono un testo, allora avrà difficoltà anche nel riconoscimento delle parole in lingua straniera. Il rallentamento del processo di decodifica inciderà anche sulla comprensione e non gli permetterà di accedere con facilità al significato del testo.

Una seconda difficoltà è data dalla sintassi della lingua: le parole hanno un ordine predefinito all’interno della frase e seguono regole che possono non avere corrispondenza nella lingua italiana. La diversa posizione dei termini nella frase non consente di riconoscere subito la loro funzione e di coglierne il significato (si pensi all’uso del “do/does” a inizio frase per formulare le domande in inglese). Un ragazzo dislessico con difficoltà di lettura vedrà ulteriormente rallentato il processo di comprensione del testo scritto.

L’apprendimento di una lingua straniera richiede inoltre una buona memoria (in gergo tecnico si parla di risorse mnestiche) per ricordare i vocaboli, i modi di dire, ma anche le strutture grammaticali. L’alunno con DSA può presentare problemi a livello di memorizzazione e quindi disporre di un bagaglio lessicale limitato. Allo stesso modo faticherà ad apprendere e, conseguentemente, automatizzare le regole della grammatica.

Accanto alle caratteristiche intrinseche della lingua vanno aggiunti i tratti caratteriali dello studente e, dall’altro lato, le modalità d’insegnamento del docente. Spesso i compiti linguistici richiesti dall’insegnante provocano uno stato di ansia emotiva non controllabile, che ha risvolti negativi sulla percezione della lingua e sul lavoro in classe. Chiedere di leggere ad alta voce, di drammatizzare un dialogo, di studiare vocaboli a memoria, di improvvisare una conversazione significa innalzare il livello di ansia dello studente e metterlo nelle condizioni di non imparare. Anche la strutturazione della lezione può richiedere uno sforzo cognitivo troppo elevato per un ragazzo dislessico: ascoltare un dialogo, svolgere gli esercizi del libro, seguire la spiegazione dell’insegnante, copiare dalla lavagna, prendere appunti, prestare attenzione agli interventi dei compagni sono tutte attività che pretendono un alto livello di concentrazione e un’attenzione prolungata nel tempo, risorse che non sempre l’alunno ha a disposizione.

Nonostante questi ostacoli possano sembrare insormontabili, l’alunno con DSA non deve lasciarsi scoraggiare o ancor peggio pensare che sia impossibile imparare una lingua straniera. Le giuste strategie e un metodo efficace possono portare all’ambito traguardo e al successo insperato.

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