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NESSUNO NASCE BULLO! Bulli si diventa


Famiglia e scuola insieme per impedire fenomeni di bullismo ... e di cyber bullismo!

Gli atti di bullismo o di cyber bullismo vanno oltre il semplice dolore fisico e i danni psicologici di chi ne è vittima possono durare per sempre.
  Non sono affatto "ragazzate" destinate a esaurirsi in piccoli scherzi o normali litigi, ma episodi di vera e propria persecuzione e discriminazione violenta, che possono portare spesso le vittime più fragili a gesti estremi o aprire ferite destinate a restare per tutta la vita.  È un bene che gli episodi di violenza siano svelati e portati alla luce, ma occorre  riflettere  sulle loro implicazioni pedagogiche.
Come può la scuola fermare questo fenomeno?
Per fermare il bullismo serve il contributo di tutti: ragazzi, docenti, genitori, istituzioni, …. occorre che gli adulti  sappiano  ascoltare, dialogare,  educare alla responsabilità, insegnare a rispettare le regole …

Gli esperti del settore  ritengono che, al di là del deficit socio-relazionale connesso al problema del bullismo (collegato all’incapacità di accettare, vivere e gestire i conflitti),  ci sarebbero meno bulli se gli insegnanti fossero più attenti a capire i vari segnali (detti, scritti  o semplicemente letti negli occhi dei loro studenti); ma anche più autorevoli (non autoritari!) nel dare e far rispettare le regole.  Lo stesso vale per le famiglie: i genitori coinvolti devono riuscire ad ammettere a se stessi e agli altri che il bullo è il proprio figlio e a cominciare a fare qualcosa (aiutati!) per rimediare. Se il genitore riesce a diventare un efficace punto di riferimento per il figlio, questi non avrà bisogno di risolvere i propri problemi con dimostrazioni di forza o prevaricando gli altri … e nemmeno con atti finali irreparabili!

Articolo a cura di Enrica Maria Bianchi, Viviana Rossi, Barbara Urdanch

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