La glottodidattica per alunni con BES
L’eterogeneità e la variabilità dei bisogni educativi degli alunni può rispecchiarsi in un’eterogeneità e variabilità di manifestazioni problematiche sia in L1 che in L2: in questo articolo Daniele Dami e Sabrina Bertini forniscono informazioni che aiutano l'insegnante a rilevare le prestazioni atipiche degli alunni.
L’articolo completo, corredato di bibliografia, si trova in allegato” (cfr. allegato per maggiore chiarezza)
BES e lingue straniere
A differenza dell’apprendimento della lingua madre (L1), che avviene in tempi abbastanza lunghi e attraverso un elaborato percorso fatto di prove ed errori per consolidare le sue strutture, nell’apprendimento di una lingua straniera (L2) sono notoriamente coinvolti complessi e delicati processi cognitivi simili a quelli che intervengono nella L1, i quali tuttavia devono essere acquisiti e messi in atto dall’alunno in maniera conscia, istituzionalmente regolata e soprattutto in un arco di tempo abbastanza ridotto. La realtà quotidiana delle classi conferma che, per questi e altri motivi, tale apprendimento risulta molto spesso difficoltoso per tutti gli alunni, a prescindere da disturbi o difficoltà più o meno accertati o certificati. Non deve quindi sorprendere che esso possa rappresentare un difficile banco di prova anche per gli alunni con BES, le cui problematiche di apprendimento già evidenziate nella lingua madre, unite a quelle di natura motivazionale, emotiva, linguistica e socio-economica, possono essere presenti, o addirittura amplificate, anche nella L2.
L’eterogeneità e la variabilità dei bisogni educativi degli alunni può dunque rispecchiarsi anche in un’eterogeneità e variabilità di manifestazioni problematiche in L2 che il docente deve attentamente vagliare in una prima fase osservativa, al fine di approntare i successivi interventi personalizzati/individualizzati previsti. Non potendo prendere in considerazione nel dettaglio tutta la gamma di disturbi/difficoltà presentati dalle tre macrocategorie di alunni con BES segnalate dalla normativa, in questa sede forniremo solo alcune informazioni generali che potranno servire all’insegnante come fase di rilevazione di eventuali prestazioni atipiche sia in L1 che in L2.
Fonologia
L’alunno può avere difficoltà a imparare l’ordine alfabetico; a pronunciare certi suoni; a dividere una parola in sillabe, a manipolare le sillabe di una parola data; a fare lo spelling di una parola; a riconoscere le rime; a riconoscere le vocali e le consonanti, le doppie, la somiglianza o la differenza fra fonemi; a ripetere sequenze ritmiche e a tenere il tempo; a riconoscere l’accento tonico di una parola; a imparare filastrocche o scioglilingua.
Oralità
L’alunno può articolare con difficoltà i suoni del linguaggio; avere difficoltà a riconoscere i suoni nel flusso del parlato; avere problemi a ripetere la sequenza delle lettere dell’alfabeto e a contare; fare fatica a percepire l’eloquio molto veloce; comprendere con difficoltà le consegne orali; parlare facendo molte pause, con ritmo e intonazione atipici o inadeguati al contesto comunicativo; rispettare o comprendere poco i turni di parola; avere difficoltà a rispondere oralmente; avere difficoltà a improvvisare dialoghi o roleplay; avere problemi nel comprendere e utilizzare la lingua in contesti comunicativi, i modelli e le regole dell’interazione; avere difficoltà nel recupero mnemonico del lessico.
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