Il ritorno a scuola è stato un momento positivo per tutti gli studenti e le studentesse?

O forse alcuni ragazzi “hanno pensato” che la soluzione migliore fosse quella di rimanere nel contesto familiare, accontentandosi di vivere relazioni con gli amici quasi esclusivamente virtuali?

Qualcuno di loro ha preferito ricostruirsi un mondo nuovo, in cui rifugiarsi, un mondo con punti di riferimento sicuri che allontanasse l’incertezza della pandemia?

Qualcuno di loro ha trovato, come anche molti adulti, nell’isolarsi una modalità per gestire e proteggersi dalle proprie paure proprio per difendersi da una situazione, per molti versi poco gestibile, che ha lasciato tracce e segni difficilmente rimarginabili?

Questi sono alcuni degli interrogativi con i quali la scuola si deve confrontare.