Glossario: nuove definizioni
Di che cosa stiamo parlando?
Un glossario sempre aggiornato per orientarsi fra sigle e definizioni
a cura di Ugo Avalle
ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) o DDAI (in italiano: Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività)
Riguarda le difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Spesso i genitori e gli insegnanti si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino che presenta questa problematica.
BES
(acronimo di Bisogni Educativi Speciali) È riferito a quegli alunni che per varie cause vivono una situazione di disagio oppure incontrano difficoltà circa l’apprendimento delle discipline scolastiche e/o nella gestione della loro esperienza scolastica. La loro situazione globale è problematica, ma non tale da ottenere una certificazione di handicap; tuttavia gli insegnanti devono adeguare lo loro offerta formativa alle esigenze di questi alunni.
Comorbilità (o Comorbidità)
Coesistenza in uno stesso individuo di due (o più) patologie diverse. Ad esempio a un soggetto l’esperto diagnostica la presenza di un ritardo mentale e di un disturbo oppositivo provocatorio.
Disadattamento
In senso lato si intende l’incapacità di adattarsi a un gruppo, di accettarne le regole e di vivere la vita di comunità. Il comportamento di un soggetto che si trova in una situazione di disadattamento può derivare sia da una situazione di disagio sia dal desiderio frustrato di inserimento nel gruppo di riferimento. Ad esempio gli allievi che vivono situazioni di disadattamento scolastico faticano a soddisfare le richieste del sistema scolastico ed incontrano, così, parecchie difficoltà che portano all’insuccesso negli studi. Il disadattamento sconfina nel disagio scolastico quando l’alunno assume condotte di chiusura, oppure nel momento in cui egli esplicita segnali di nevrosi o di ansia da prestazione, con o senza aggressività.
Disagio (da dis + agio, situazione di non “agio”)
Difficoltà incontrata da uno o più soggetti nell’adattarsi a determinate situazioni. Si tratta di una condizione affettiva e si colloca in una dimensione psichica. Luigi Regoliosi individua tre livelli di disagio:
- evolutivo endogeno, proprio della normale crisi adolescenziale;
- socioculturale esogeno, legato ai condizionamenti della società contemporanea;
- cronicizzante, riguardante una minoranza di soggetti e determinate aree ambientali, condizione che preparerebbe il terreno ad un disadattamento vero e proprio.
Discalculia
Indica la difficoltà nel sistema di elaborazione e processamento numerico e nel sistema del calcolo con compromissione delle abilità aritmetiche che implicano automatizzazione delle procedure. In particolare, si riscontrano: errori nel recupero di fatti numerici, errori nel mantenimento e nel recupero di procedure e strategie, difficoltà visuospaziali, errori nell’applicazione delle procedure.
Disgrafia
Indica la difficoltà di realizzare i grafemi manualmente in modo sequenziale corretto, leggibile e fluente. La scrittura risulta spesso indecifrabile anche per lo stesso autore.
Dislessia evolutiva
Indica una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica. È caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura fluente e/o accurata e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di una adeguata istruzione scolastica (da International Dyslexia Association, 2003: F81).
Disortografia
Indica la difficoltà di tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici.
Disprassia
Indica l’incapacità di usare le mani per compiti complessi quali tenere una penna o modellare creta o pongo; si connette talvolta, soprattutto nei bambini della scuola dell’infanzia, in un lieve ritardo del linguaggio o nell’incapacità di pronunciare alcuni suoni.
Disturbo della condotta (DC)
Solitamente è una conseguenza diretta del DOP. Consiste in una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri oppure le norme o le regole della società vengono violate.
DSA (acronimo di Disturbo Specifico dell’Apprendimento)
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il DSA “si manifesta in età scolare come una difficoltà di lettura, scrittura e processamento matematico. Tali abilità non possono essere svolte in modo corretto e fluente per una difficoltà di automazione dei processi di lettoscrittura e calcolo. Il DSA si manifesta in assenza di disturbi sensoriali, cognitivi, neurologici e relazionali. Il Disturbo Specifico di Apprendimento non è una malattia, non è un handicap e non ha nulla a che vedere né con il livello di intelligenza, né con la scarsa volontà di studiare. I DSA comprendono la Dislessia, la Disgrafia, la Discalculia, la Disortografia, la Disprassia. Possono essere considerati come effetto secondario di una causa principale (scarsa stimolazione socio-culturale, problemi neurologici, sensoriali – della vista e/o dell’udito –, ritardo di sviluppo, difficoltà cognitive)” (fonte: Gruppo di Studio costituito dal CSA di Sondrio).
La tabella seguente riassume alcune categorie di disturbo cognitivo evolutivo e differenti etichette diagnostiche usate con una certa frequenza:
CATEGORIE CLINICHE |
||
Incapacità totale |
Incapacità parziale |
Abilità interessata |
Alessia |
Dislessia |
Lettura strumentale |
Disortografia |
|
Scrittura strumentale |
Disgrafia |
|
Grafismo |
Afasia |
Disfasia |
Linguaggio orale |
|
Dislalia |
Eloquio |
Anartria |
Disartria |
Articolazione del linguaggio |
Acalculia |
Discalculia |
Calcolo |
Aprassia |
Disprassia |
Coordinazione motoria |
|
Disprattognosia |
Rappresentazione e movimento |
(fonte: Cesare Cornoldi, Le difficoltà di apprendimento a scuola, Il Mulino, Bologna 1999)
Empatia
Capacità di un soggetto di comprendere i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona entrando in sintonia con essa. Il soggetto empatico assume la prospettiva dell’altro e questo rende più fattibile una risposta di aiuto.
Misure dispensative
Le misure dispensative sono interventi che consentono all’alunno con problemi di apprendimento e/o con deficit di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e non migliorano l’apprendimento:
1. dispensa dalla lettura ad alta voce
2. dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura
3. dispensa dallo studio mnemonico
4. dispensa dall’uso del vocabolario
5. dispensa, ove è necessario, dallo studio della in forma scritta
6. programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per studio a casa
7. organizzazione di interrogazioni programmate
8. valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma
PARENT TRAINING
E’ un lavoro psico-educativo e di sostegno rivolto ai genitori di bambini con adhd al fine di sviluppare maggiore consapevolezza e competenza nella risoluzione di problematiche inerenti la gestione e l’educazione dei loro figli.
PDP (acronimo di Piano Didattico Personalizzato)
È un documento stilato dal consiglio di classe (linea guida del 2011) per realizzare il progetto didattico di intervento nei confronti dell’alunno con DSA. Può essere considerato un “contratto” tra famiglia, scuola e istituzioni socio-sanitarie, deve contenere sia la descrizione delle difficoltà accertate sia le modalità che si intendono adottare per superarle al fine di organizzare un percorso mirato alla realizzazione del successo scolastico degli studenti con DSA.
Strumenti compensativi
Sono definiti così quegli strumenti che permettono a un soggetto di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo e/o da un deficit e di facilitare lo studio e il diritto alla conoscenza, senza dipendere necessariamente da un mediatore. Nelle circolari ministeriali del Ministero della Pubblica Istruzione sono elencati in modo dettagliato i possibili strumenti compensativi di cui l’alunno con DSA può avvalersi a seguito della presentazione della diagnosi di DSA:
- Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico ed eventualmente sintesi vocale;
- Audiolibri, libri parlati;
- Calcolatrice;
- Tabella delle misure e delle formule geometriche;
- Tabelle grammaticali per analisi dei verbi (per italiano e per lingua straniera);
- Uso di mappe durante le interrogazioni.
Esistono in commercio numerosi software.
TEACHER TRAINING
È un percorso per insegnanti che consente loro di acquisire le informazioni, gli strumenti utili all'adozione di strategie opportune per lavorare con bambini/adolescenti che presentano adhd.
TOKEN ECONOMY
La token economy (economia simbolica; token dall'inglese = gettone, simbolo) è un intervento psico-educativo (indirizzato soprattutto ai soggetti con problemi di attenzione e con iperattività) progettato allo scopo di favorire, incrementare comportamenti appropriati e diminuire quelli negativi attraverso il rinforzo positivo. L'insegnante, il genitore stipula con il soggetto un accordo, un “contratto” in base al quale a ogni comportamento appropriato, questi riceverà un gettone (una moneta, uno sticker, ecc) e a ogni infrazione gliene sarà tolto uno o non gliene verrà assegnato alcuno. Quando il soggetto avrà accumulato un pre-determinato numero di gettoni, potrà scambiarli con un “rinforzo” (es. caramelle, giocattoli, attività interattive).